Napoli, Napoli, Napoli e la speranza gastronomica lontana dall'idea di "turstifoodificazione"

Nella città di Partenope il cibo resiste e continua a evolversi.

Neiquartieri di Napolinon si possono più aprire nuove pizzerie, friggitorie, bar. Locali della ristorazione, insomma. Succede dal 2023 al 2026 su un’area di circa 1,2 chilometri quadrati nel centro storico della città: Tribunali,Quartieri Spagnoli, Spaccanapoli. Luoghi frizzanti, fino ai primi Duemila. Oggi non si va più, in centro, a mangiare la pizza: perché bisognerebbe farsi questo male? Vie impraticabili, turisti a frotte, insegne nate per soddisfare la curiosità di un mordi e fuggi, non certo per impostare un modello di business duraturo e leale nella promessa di ristorazione fatta alla clientela. Napoli sa, e si sa benissimo, da sempre. Anarchia controllata, socialismo religioso (il culto di San Gennaro è in mano al popolo laico di Napoli, non alla Chiesa), ventre abbondante.

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